ROMA – "Ogni bimbo versa al fisco 1.100 euro di IVA all'anno". E'quanto emerge dallo studio di KRLS Network of Business Ethicselaborato per conto di Contribuenti.it – Associazione ContribuentiItaliani.Gli alimenti per la prima infanzia, soprattutto fino al terzo anno dietà, incidono per il 22% sul bilancio familiare.Ogni anno nascono in Italia circa 565.000 bambini e "nel primo anno divita ogni bambino versa al fisco per l'acquisto di beni di primanecessità in media 1.100 euro di IVA."In Italia, si esenta dall'IVA alcuni beni di lusso quale l'oro o siapplica l'IVA al 4% ai "biscotti da mare", mentre sui beni alimentariper neonati di prima necessità quali i biscotti, il latte in polvere ovegetale, carrozzine, pannolini, viene applicata incredibilmentel'aliquota ordinaria. Nei principali paesi europei viene inveceapplicata da tempo l'iva agevolata, consentendo anche di detrarre talispese dalle tasse."Per rilanciare i consumi bisogna ridurre l'aliquota iva sui benidestinati all'infanzia - afferma Vittorio Carlomagno, presidente diContribuenti.it Associazione Contribuenti Italiani – Bisogna smetterladi considerare i neonati consumatori finali e tartassarli come gliadulti. I neonati, al pari dei disabili, non sono autosufficienti."Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani Contribuenti.it –promuoverà una petizione popolare sul sito internetwww.contribuenti.it per introdurre la detrazione fiscale e l'IVAagevolata al 4% per tutti i prodotti alimentari e sanitari destinatialla prima infanzia ed in modo particolare sul latte in polvere, sullatte speciale o vegetale per allergici o intolleranti (soia, riso,avena, mandorle), sull'acqua purificata, sui pannolini, sulle pappe,su gli omogeneizzati, sulle creme, sui biberon, sui passeggini, sullecarrozzine, sui girelli, sui box, sui sedioloni, sui sediolini perauto."Con la nostra proposta – continua Carlomagno - stimiamo di farottenere alle famiglie italiane un risparmio di 1,2 MLD di euro chesaranno immessi nel circuito produttivo. Il nostro sistema di politicasociale ha un dovere verso tutte le famiglie ed in modo particolareverso quelle al di sotto della soglia di povertà e monoreddito, dandoanche a loro il sacrosanto diritto di avere figli".