L’ultima manovra del Governo a sostegno delle famiglie e delle fasce deboli si è concretizzata nell’introduzione della “social card”, una carta di credito ricaricabile ogni mese di 40 euro. Ovviamente non tutti possono beneficiarne. I requisiti per ottenerla sono stringenti: avere un bambino con età inferiore ai 3 anni, un reddito inferiore agli 8.000 euro l’anno (acclarato da un modello Isee), il possesso di una sola automobile e una sola casa, avere intestata un’unica utenza di elettricità e gas, avere risparmi non superiori a 15 mila euro.
Mi chiedo quali famiglie con tali requisiti possano permettersi il lusso di avere un bambino.
Stessa storia se andiamo ad analizzare come è cambiato il sistema di detrazione fiscale delle spese nella dichiarazione dei redditi. Molti di voi sanno, ad esempio, che è possibile detrarre dal reddito dei genitori le spese per medicinali e visite mediche sostenute per i figli a carico con una franchigia di 129, 11 euro. Ossia se la spesa complessiva supera tale soglia si ha diritto ad una detrazione del 19% sulla differenza, con la possibilità di scegliere a quale genitore imputare tutte le spese sostenute.
Orbene, dal 2007 la situazione è leggermente cambiata (a sfavore del contribuente). Le spese sostenute per i figli vanno obbligatoriamente ripartite al 50% tra i genitori senza più la possibilità di imputarle tutte ad un unico genitore. Come capirete bene, ciò comporta che ognuno dei due genitori deve superare la soglia fissa per aver diritto allo sconto fiscale, condizione che mediamente non viene quasi mai raggiunta.
Stesso discorso per un’altra tipologia di spesa per cui è riconosciuta la detrazione del 19% in sede di dichiarazione dei redditi: l’abbonamento ai mezzi pubblici. In questo caso la beffa è nel fatto che il tetto massimo di spesa per tale voce è fissato complessivamente in 250 euro l’anno, a nulla importando il numero di familiari titolari di abbonamento. In fin dei conti ogni famiglia risparmierà al massimo 47 euro, nonostante il prezzo medio di un abbonamento annuale si aggiri intorno ai 600 euro per persona.
Dati alla mano, tirate voi le somme delle manovre a sostegno delle famiglie italiane.